Fillers-naturali-Botox
i “miti” del Botox
Dicembre 22, 2016
farmaco-doppio-mento01
DOPPIO MENTO: ecco il nuovo metodo per eliminarlo!
Novembre 27, 2017
Show all

PROTESI AL SENO… QUALE SCEGLIERE?

mastoplastica_1

PROTESI AL SENO RUVIDA(TESTURIZZATA) O LISCIA, QUALE SCEGLIERE?

Le protesi al silicone utilizzate per l’aumento del seno, hanno molte caratteristiche distintive tra di loro: forma (anatomica o rotonda), dimensioni, coesione del silicone e superficie dell’impianto, che può essere liscia o ruvida (testurizzata). Da tempo i chirurghi plastici preferiscono impiantare le protesi ruvide. Ultimamente però il dibattito su quale tipo di superficie della protesi sia meglio è tornato in auge.


protesi_seno


Di che materiale è fatta in superficie la protesi?

La superficie della protesi è realizzata in gomma siliconica sovrapposta in più strati. La maggior parte delle protesi impiantate in Europa sono ripiene di gel di silicone. In caso di rottura tale  materiale assicura che il silicone rimanga a lungo confinato nella sede in cui è fuoriuscito.

Quali sono le differenze tra una protesi ruvida ed una liscia?

Le protesi con copertura liscia tendono ad aderire meno ai tessuti circostanti; fluttuano quindi nella cavità che le accoglie, risultando mobili. Le protesi testurizzate invece si attaccano maggiormente alla capsula periprotesica (tessuto che il corpo genera  intorno alla protesi) e quindi si muovono meno rispetto alle altre.

Le prime protesi utilizzate erano lisce e di solito venivano impiantate sopra il muscolo. Furono poi abbandonate a favore di quelle testurizzate poiché la capsula che si creava produceva spesso contrattura, cioè, un indurimento della stessa con associata deformità della protesi e dolore. Il paziente per risolvere il problema doveva poi sottoporsi ad un re-intervento.

La protesi ruvida/testurizzata è stata introdotta proprio per cercare di diminuire i casi di contrattura capsulare.


Le protesi anatomica (a goccia) sono sempre ruvide

Le protesi lisce non aderiscono ai tessuti circostanti in modo da muoversi più liberamente, ruotando su se stesse. Questo aspetto però le rende incompatibili con la forma delle protesi anatomiche. Se una protesi anatomica ruota su se stessa ovviamente deformerà l’aspetto esteriore della mammella, mentre la rotazione di una protesi rotonda non produce nessuna deformità (in quanto è la stessa in tutti i poli).

La rotazione delle protesi anatomiche è infatti una complicazione temuta perché costringe la paziente a sottoporsi ad un nuovo intervento chirurgico. Gli impianti anatomici, quindi, devono aderire saldamente ai tessuti circostanti, in modo da non muoversi o ruotare. Pertanto, le protesi anatomiche sono sempre testurizzate.

Vantaggi delle protesi lisce

Il vantaggio principale della superficie liscia delle protesi è la sensazione più naturale al tatto rispetto a quelle ruvide. Questo perché lo strato esterno di una protesi liscia è più sottile e malleabile. Inoltre, poiché gli impianti lisci non sono aderenti ai tessuti circostanti essi possono “muoversi” più liberamente e più naturalmente nelle varie posizioni che il corpo può assumere, Per tale motivo con una protesi liscia nella posizione supina l’aspetto può essere più naturale.

Tuttavia, oggi le protesi ruvide di ultima generazione hanno una sensazione tattile eccellente ed il loro contenuto sempre più morbido fa si che l’aspetto della mammella appaia molto naturale anche in posizioni del corpo che un tempo le facevano apparire invece artefatte.


seno_2

 


Si ha davvero un minor rischio di contrattura capsulare con gli impianti ruvidi?

La contrattura capsulare è quindi più probabile con le protesi lisce. Negli anni è stato visto inoltre che se l’impianto con protesi lisce viene fatto al di sotto della ghiandola, il rischio aumenta notevolmente. Per questi motivi l’utilizzo di impianti lisci al di sotto della ghiandola (sopra il muscolo pettorale) è una combinazione che tende a non essere mai utilizzata.

Nel caso comunque si utilizzino protesi lisce sotto il muscolo pettorale i dati sono contraddittori. Alcuni studi dicono che l’aumento del rischio scompare quando la protesi liscia è impiantata sotto il muscolo, ma  studi più recenti suggeriscono che, anche se inferiore, il rischio è ancora presente.

Per diminuire i casi di contrattura capsulare recidivi sono state prodotte negli ultimi anni protesi al poliuretano, aggiungendo uno strato di questo materiale all’involucro di silicone già esistente e rendendo di fatto la superficie ancora più ruvida. Queste protesi si fissano maggiormente ai tessuti circostanti allo scopo di diminuire ulteriormente il rischio di contrattura. Il difetto di tali protesi è però quello di apparire fisse.

Perché scegliere una protesi liscia o testurizzata?

Come procedere per scegliere l’impianto:

La prima cosa da fare è decidere la forma della protesi. Se il chirurgo ha deciso per una protesi anatomica, la questione non ha senso dal momento che sono tutte testurizzate.

Se invece viene consigliata una protesi rotonda, prima di pensare se liscia o ruvida, bisogna stabilire se deve essere messa sotto o sopra il muscolo.

Se il chirurgo consiglia l’impianto al di sopra del muscolo è bene utilizzare sempre una protesi testurizzata (tra cui quelle al poliuretano).

Se invece si decide di impiantare la protesi al di sotto del muscolo e la paziente teme che, dopo l’intervento, toccando la mammella, la sensazione possa essere innaturale, è possibile valutare di mettere una protesi liscia.

Gli impianti lisci quindi in definitiva sono utilizzati raramente. Come si vede, l’indicazione è limitata (protesi rotonda sotto il muscolo nelle pazienti preoccupate per la naturalezza al tatto). Questo, unito al rischio di contrattura scoraggia la maggior parte dei chirurghi ad impiantare protesi lisce. Il fatto che ultimamente alcuni chirurghi ricomincino ad impiantare protesi lisce penso che sia dovuto ad una moda in controtendenza, più che ad una reale motivazione.

Nei casi di sostituzione di protesi in cui vi sia già stata una contrattura capsulare l’uso di impianti testurizzati diventa invece obbligatoria, e spesso in questi casi viene preferito il rivestimento in poliuretano che abbatte ulteriormente il rischio di recidiva della contrattura.
Se state pensando di sottoporvi ad una mastoplastica additiva è quindi molto importante effettuare una visita pre-operatoria da un chirurgo plastico esperto in chirurgia della mammella, in modo tale da essere ben informati sulla procedura chirurgica e nello stesso tempo stabilire quale sia la protesi più idonea come impianto.

 

seno_3

Lascia un commento